Come si decide una terapia farmacologica antiepilettica.

Il trattamento farmacologico dell’epilessia comporta diverse decisioni critiche, che devono essere basate su un’attenta analisi individuale del rapporto rischio-beneficio.

Occorre scegliere innanzitutto il momento dell’inizio del trattamento e il tipo di farmaco antiepilettico (AE). Con oltre 25 farmaci sul mercato, i medici hanno l’opportunità di adattare il trattamento alle esigenze dei singoli pazienti.
La selezione dell’AE si basa principalmente sul tipo di epilessia del paziente e sulla sua efficacia, devono, però, essere considerati anche altri fattori, come età, sesso, comorbidità e farmaci concomitanti.
Dovrebbero, inoltre, essere presi in considerazione anche la suscettibilità individuale agli effetti avversi del farmaco, la facilità all’uso, i costi e le preferenze personali.
Una volta selezionato un AE, i passi successivi sono decidere una dose di mantenimento target individuale e uno schema di titolazione per raggiungere questa dose. Quando le circostanze cliniche lo consentono, è generalmente preferibile una titolazione lenta, in quanto associata a una migliore tollerabilità.

La dose di mantenimento viene aggiustata in base alla risposta clinica, mirando alla dose efficace più bassa. Il monitoraggio terapeutico del farmaco può essere utile per stabilire la dose ottimale.
Se la prima monoterapia, cioè l’uso di un solo farmaco, non riesce a controllare le crisi, senza effetti avversi significativi, il passo successivo sarà il passaggio graduale a una monoterapia alternativa o talvolta a un’aggiunta (add-on) di un altro AE. Se si considera un add-on, di solito vengono combinati farmaci con diverse modalità di azione.
Una diagnosi errata di epilessia, la non aderenza alle indicazioni terapeutiche e il dosaggio sub-ottimale dell’AE sono cause frequenti di fallimento del trattamento, e dovrebbero essere esclusi, prima che un paziente sia considerato resistente ai farmaci.
Altre modalità di trattamento, tra cui la chirurgia dell’epilessia, la neuromodulazione e le terapie dietetiche, dovrebbero essere prese in considerazione per i pazienti veramente resistenti ai farmaci.
Dopo alcuni anni di libertà dalle crisi, si pone spesso la questione della sospensione dell’AE.

Sebbene abbia successo in molti, la sospensione è anche associata a rischi e la decisione deve essere basata su un’attenta analisi del rapporto rischio-beneficio.

Da Epileptic Disorder di giugno 2023.