Epilessia e sistema immunitario

Fino a non molto tempo fa si pensava che cervello e sistema immunitario non sì parlassero, che fossero fisicamente separati da una barriera in grado di tenere infiammazione e cellule dell’ immunità lontane dai neuroni. Oggi sappiamo che non è così.

Questi due grandi e importanti sistemi, quello nervoso e quello immunologico, si scambiano informazioni e si parlano costantemente. Non solo: sappiamo che il 7% delle cellule del cervello sono cellule del sistema immunitario e che si stabiliscono nel cervello ancora prima della nostra nascita, durante lo sviluppo embrionale. Queste cellule vanno a costituire la microglia, che ha appunto il compito di regolare le risposte immunitarie locali e rispondere al danno. La cosa interessante però è che la microglia non si occupa solo di questo, è coinvolta anche nel rimodellamento delle sinapsi tra i neuroni. Il suo funzionamento o malfunzionamento sembra giocare un ruolo importante nelle malattie neurodegenerative, come Alzheimer e Parkinson, così come in diversi disordini psichiatrici. Anche la depressione sembra essere legata all’ infiammazione e le nuove frontiere della ricerca si stanno concentrando sulla terapia dell’ infiammazione per curare la depressione così come tante altre patologie del sistema nervoso centrale. Tra queste l’epilessia.

L’epilessia interessa più di 50 milioni di persone nel mondo. I farmaci anticonvulsivi sono l’attuale trattamento di prima linea per tentare di controllare le convulsioni ma 1/3 dei pazienti soffre di epilessia refrattaria ai farmaci (DRE), e quindi le crisi persistono nonostante l’uso dei farmaci. Il trattamento di questa forma di epilessia farmacoresistente è difficile e attualmente solo la chirurgia offre una cura (viene rimossa parte del tessuto cerebrale che causa le convulsioni). Da anni gli scienziati sì stanno concentrando sullo studio dell’infiammazione associata all’epilessia per identificare nuovi target terapeutici. Grazie alle nuove tecnologie che permettono di ottenere informazioni molto dettagliate da un piccolo campione di tessuto, la strada sembra possibile. Un’esempio è lo studio pubblicato qualche giorno fa sulla rivista Nature Neuroscience in cui i ricercatori hanno identificato le cellule del sistema immunitario che infiltrano la lesione cerebrale, dimostrando non solo la presenza di un ambiente fortemente infiammatorio ma anche suggerendo un possibile meccanismo responsabile del richiamo dei globuli bianchi in queste aree del cervello.

Purtroppo ancora nessuna terapia nuova ma un passo importante per identificarla.
Quello che è chiaro è che la modulazione del sistema immunitario sembra sempre di più la chiave per la cura a moltissime malattie.

Prof.ssa Antonella Viola
La Stampa 15 giugno 2023.