Oms, approvato il piano internazionale di azione per la cura dell’epilessia
Nel corso della 73 ͦAssemblea dell’Organizzazione Mondiale della Sanità è stata approvata una risoluzione che delinea un piano internazionale d’azione per la cura dell’epilessia e altri disturbi neurologici, come i disturbi della cefalea, disturbi neurodegenerativi, malattie cerebrovascolari, tra cui ictus, disturbi neuro infettivi e neuro immunologici, disturbi dello sviluppo neurologico e lesioni traumatiche del cervello e del midollo spinale.
Un piano decennale, con diverse azioni di intervento basate su tre aree d’intervento:
- Garantire un migliore accesso alle cure, rafforzando la ricerca su questi disturbi, le attività di prevenzione, di screening precoce, il trattamento e la riabilitazione dei pazienti, fornendo a loro e alle loro famiglie l’assistenza psicologica necessaria e adottando azioni rivolte alla loro inclusione nella società e a un sostegno anche economico, sociale ed educativo;
- Includere nel Piano d’Azione Globale Intersettoriale obiettivi globali ambiziosi, ma realizzabili, sulla riduzione dei casi e dei decessi evitabili dovuti all’epilessia e da altre cause di morte dovute a disturbi neurologici, rafforzando la copertura del servizio e l’accesso ai farmaci essenziali, migliorando la sorveglianza e la ricerca critica e affrontando la discriminazione e la stigmatizzazione;
- Sottoporre al 150° Comitato Esecutivo una bozza di Piano d’Azione Globale Intersettoriale per l’esame da parte degli Stati membri, oltre a riferire sui progressi raggiunti nell’attuazione di questa risoluzione, con l’intenzione di approvare il piano durante la Settantacinquesima Assemblea Mondiale della Sanità.
Facilitare l’accesso alle cure per garantire una qualità di vita migliore e prevenire le morti precoci
L’Assemblea ha riconosciuto che questi disturbi sono la principale causa di disabilità e la seconda causa di mortea livello globale. Il piano d’azione si rende necessario considerata la proporzione della popolazione che soffre di tali disturbi e le conseguenze sulla loro qualità della vita, nonché la correlazione di questi disturbi con le morti premature dei pazienti che ne soffrono.
Secondo il primo rapporto dell’Oms sull’Epilessia, sono 50 milioni le persone al mondo che sono affette da epilessia, un disturbo che colpisce persone di tutte l’età. Tuttavia, secondo il rapporto, il numero di pazienti con epilessia cresce più velocemente tra i giovani e gli anziani. Oltre al significativo aumento dei casi ogni anno, a preoccupare è anche il tasso di mortalità precoce di questi pazienti, che sono tre volte più a rischio di morire prematuramente rispetto al resto della popolazione. Negli ultimi anni, inoltre, il numero di persone morte a causa di disturbi neurologici è salito del 39%.
L’epilessia è un disturbo trattabile e il 70% pazienti che ne sono affetti, se hanno accesso ad adeguate cure, può vivere una vita non condizionata dalle crisi. Tuttavia, la sfida più grande è, secondo l’Associazione, proprio quella di garantire un adeguato accesso alle cure e di colmare il divario di assistenza sanitaria tra i pazienti che si trovano in paesi ad alto reddito con quelli che si trovano in paesi con un reddito medio (dove il 50% sperimenta difficoltà ad accedere alle cure) o basso (dove il tasso sale al 75%).
Una questione che è un imperativo di salute pubblica, secondo l’OMS, in quanto il mancato accesso a cure adeguate può provocare disabilità, morte precoce, esclusione dalla vita sociale, un ulteriore peggioramento della situazione economica della persona e della sua famiglia e avere seri impatti sulla salute mentale di questi pazienti.
Quando all’epilessia si sommano altre patologie
Una situazione che spesso si complica per quei pazienti dove l’epilessia coesiste con altri disturbi neurologici o sopraggiunge a seguito di altri disturbi o patologie, per esempio in seguito ad ictus, lesioni celebrali traumatiche o malattie infettive come la malaria.
Da notare, anche, che spesso questo disturbo si aggiunge ad altri fattori di disabilità: infatti, circa un quarto delle persone con disabilità mentali soffre di epilessia. Visto questo dato, la risoluzione sottolinea l’importanza di un approccio interdisciplinare, che prenda in considerazione anche le linee d’azione delineate dal Piano d’azione globale dell’OMS per la disabilità (2014-2021) e il Piano d’azione globale dell’OMS sulla risposta della sanità pubblica alla demenza (2017-2025).
Puntare sulla diagnosi precoce e sulla prevenzione
Una situazione a cui si può far fronte migliorando non solo l’assistenza ai pazienti, ma anche la prevenzione dell’insorgere dei disturbi neurologici: infatti, secondo l’Assemblea, il 25% dei casi di epilessia e una parte significativa di altri disturbi neurologici potrebbero essere prevenuti, se si intraprendessero azioni di salute pubblica più ampie, volte a rafforzare l’assistenza sanitaria infantile e neonatale, a garantire un efficace controllo e prevenzione delle infezioni del sistema nervoso centrale, a promozione della salute cerebrovascolare e alla prevenzione delle lesioni cerebrali traumatiche.
Per fare ciò occorre puntare sulla ricerca e sulla formazione di medici specializzati: ricordiamo, infatti, che una delle cause che determinano un’assistenza inadeguata dei pazienti con epilessia è proprio la mancanza di specialisti.
Aumentare gli sforzi per combattere lo stigma
Molto c’è da fare anche per ridurre la discriminazione e l’emarginazione sociale dei pazienti affetti da epilessia. Per questo, la risoluzione auspica la creazione di altre campagne e strategie innovative, sulla scia delle azioni già messe in atto, come la campagna mondiale “Out of the Shadow” e la Giornata Internazionale dell’Epilessia.